19 Nov Le imprese del settore costruzioni scrivono al Sindaco di Milano

Le Associazioni di categoria dell’artigianato, tra cui Casartigiani, gli industriali di ANCE-Assimpredil, i sindacati del settore edile, il Movimento Cooperativo e la Compagnia delle Opere, hanno sottoscritto un documento comune dal titolo “Milano chiama Milano – il coraggio di ripartire insieme”. L’intento è quello di far ripartirel’urbanistica nella nostra Città il cui blocco sta mettendo in seria difficoltà operatori, professionisti, lavoratori e cittadini.
Si tratta di un “Appello alla Città dalle sue energie vive per sbloccare il presente e costruire il futuro, per riavviare l’attività degli uffici comunali restituendo certezza ad abitanti, cantieri e occupazione”.
La città – si legge nell’appello – colpita dalle inchieste della magistratura – alle quali i sottoscrittori dell’appello guardano con rispetto e fiducia – rischia di fermarsi e perdere la propria energia civica che nasce dal lavoro, dalla fiducia e dal coraggio e che è da sempre cifra identitaria di Milano e dei milanesi.
Con il documento le organizzazioni sottoscrittrici chiedono: la convocazione di un Tavolo con Amministrazione comunale, Prefettura, Consulta delle professioni e delle imprese della filiera, Organizzazioni sindacali di settore; uno Scudo tecnico legale per le future attività dei tecnici istruttori comunali, volto a tutelare, valorizzare e non disperdere le competenze e professionalità, permettendo la ripresa dell’attività di controllo dei progetti in modo sereno e trasparente; la definizione di uno strumento digitale che mostri in modo trasparente gli stati d’avanzamento, le fasi e i tempi medi di ogni procedimento e un “IMPEGNO PER MILANO“, nella forma di un protocollo condiviso che fissi regole e obiettivi chiari, tempi certi per pareri e titoli, criteri di priorità (edilizia sociale e inclusiva, sicurezza, qualità edilizia, efficienza energetica), monitorato da un Comitato di garanzia con rappresentanti di Comune, filiera dell’Edilizia e Atenei.
Si chiede infine l’attivazione di una “Piattaforma di dialogo permanente”.